Ho cominciato a perdere i capelli. Ho sognato mia madre. Le sue mani rammendavano un pantalone. Ero caduta inseguendo il volo degli aquiloni. Mi ero sbucciata le ginocchia. Avevo perso un po’ di sangue. Avevo abbandonato il sogno di volare via con gli aquiloni. Quanto fa male la gravità quando ti ricorda che il sogno è una chimera. Il canto di una sirena. Inganno. E la vita è solo la crudele certezza che siamo fatti di materia vulnerabile. Che il vento è degli uccelli. E il cielo delle nuvole. E noi siamo ancorati a questo pavimento sporco di sangue. La mamma: la sua voce cantava un’antica nenia nel dialetto del suo paesino di campagna. E sorrideva disinfettandomi la ferita, ricucendo lo strappo sul pantalone e sul mio lecito desiderio di bambina nel credere alla favola della felicità. Gliela aveva tramandata la nonna. La nonna che mi teneva le mani tra le sue e recitava preghiere che non ho mai imparato. C’era l’odore di aglio. Una lama levigata dalle preghiere, il suo pollice affondava nel mio dolore. Arcano bisturi contro il male. La religiosa invocazione di un pagano scongiuro. E intanto, il sole a picco sulla corte. Sulle fioriere assetate. Sulle sedie di paglia fuori dalla porta. Gli anziani ci trascorrevano interi pomeriggi a godersi la frescura di un’ombra di pietra bianca e intonaco ocra. Il nonno canticchiava versi estemporanei. Li trovava da qualche parte nella nebbia delle cataratte. “Tralalà tralalà la vita è tutta qua!” La sua vita consacrata alla famiglia e alla terra, ora, era nei profumi dell’estate, nelle risate dei nipotini, nella granita al limone. E la mia vita, e tutta qua? Nello specchio che narra di una donna in autunnale mutamento? Foglie indebolite in balia del vento più minuto. Eppure mi sforzo di non piangere. Chissà perché poi. A chi devo dimostrare di essere forte? Più forte di chi? A chi non devo mostrare la mia fragilità? Perché? Emidio me lo dice: piangi ogni volta che puoi. Ogni volta che vuoi. Non nascondere le lacrime. E non trattenerle. Ogni lacrima risparmiata oggi, irriga il dolore che il corpo ti renderà domani. Piango. Ho cominciato a perdere i capelli. E piango.
