Se non fosse che ho la certezza che da qualche parte mi stai aspettando, segregata, contro la tua volontà, in una cella in cui il sole fa breccia in corde tese di violino attraverso le mute sbarre di metallo, non starei qui a battermi ancora contro il serpente che mi striscia sottopelle. Un giorno tutto questo sarà finito. Verrò ad allargare quelle sbarre. Torneremo insieme. Fuggiremo via. Lontano. Io e te. Vita mia.
