SAN LORENZO

Nella penombra della routine. Una stuoia di iuta. La sabbia tra le dita. Sotto questo palco lentigginoso di un cielo notturno. Agosto. “L’hai vista? Era bellissima!”. La tua voce si fa bambina mentre la luce si sbriciola nel mare. Coriandoli incandescenti. Il velo lunghissimo di una sposa che attraversa la navata. Lo sguardo meravigliato di tutta la chiesa. Chiudi gli occhi. Sospiri. E poi lo nascondi dove nessuno possa vederlo. I sogni sussurrati alle stelle cadenti sono fragili. Devono restare segreti perché possano avverarsi. Chiunque li esprima ha il dovere di custodirli. Di prendersene cura. Andrebbero in frantumi se solo qualcun altro dovesse trovarseli tra le mani.

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