Trattengo il respiro. L’oceano mi possiede. Mi abbandono al flusso delle correnti. La tua coda di pesce brilla. Squame d’oro e cianite azzurra. Tra le stravaganti forme di uno sgargiante fondale, evochi Kandinskij: le tue mani sul mio ventre seguono esoteriche linee che suscitano meraviglia. Quando riemergo il sole decora il tuo viso. Intingo le dita in quella polvere di cui sono cosparsi i tuoi zigomi. Ha il sapore di uva e rarefatta letizia.
