Dalla portafinestra accostata, tracolla la luce della luna che si sbriciola sul pavimento. Inseguo i nei sgocciolati lungo la tua schiena. E inciampo tra le tue vertebre. Curvano leggermente ad est. Puntano dritte al desiderio di scollinarle una ad una. Dalla quinta lombare alla nuca. E raccogliere conchiglie da posare sull’ascissa curvilinea che, stretta tra le scapole sporgenti, corre sinuosa fino a lambire le fossette scavate al limite di questo sogno.
