Mi sfilo gli abiti gocciolanti all’ingresso. Nuda. Non accendo le luci. Dai vetri entra il lieve bagliore della strada. Percorro il corridoio. Lascio scorrere la porta del bagno che affonda nelle pareti giallo ocra. Entro. L’acqua calda. I sali. Accendo una candela sul bordo della vasca. Essenza di magnolia. Con la punta delle dita dei piedi assaggio l temperatura dell’acqua. Mi immergo. Resto così, ferma, in una tiepida nuvola profumata. Gli occhi chiusi, fissi sulla mia figura esile che fradicia attraversa il quartiere. Lorenzo che ride. Altre volte avrei scelto qualcosa dalla mia collezione di musica ambient. Oggi la mia colonna sonora lascio che sia il bisbiglio della pioggia che attraversa i doppi infissi. Scivolo giù fino a sfiorare l’acqua con le labbra. Gli occhi chiusi. Lo scoppiettio soffice della schiuma. Respiro lentamente e dimentico dove sono.