Mario si svegliò quando le luci dell’alba erano lievi pennellate dalle tinte tenui e le linee leggere. Non fece rumore. Non la svegliò. Si mise addosso la giacca e uscì in giardino. Sbuffi di vapore ad ogni respiro. E crepitare di erba e brina ad ogni passo. Quel mattino le fresie erano schiuse. Le raccolse. Rientrò. Le sistemò in un vaso. Sul comodino di Anna. Non fece rumore. E non la svegliò. Si rimise a letto. Le si avvicino. Le passò un braccio attorno. Riprese il sonno. E si ritrovò all’angolo, tra due viali alberati. Dove per la prima volta incontrò il suo sguardo. Dove per la prima volta l’avvolse tra le braccia. Dove per la prima volta la baciò. Poi si svegliò. E lei si svegliò. Nel profumo dei suoi fiori preferiti. Nelle sue parole sussurrate in un sorriso: “buonanniversario”.
