La vide dall’alto. Era lei. L’aveva attesa per ore. Sorvolando la città.
Lei uscì di casa. Compose i primi passi verso la fermata dell’autobus.
Si lanciò seguendo traiettorie mai scritte prima.
Lei si fermò. Guardò in lontananza, cercando in fondo alla strada la sagoma arancione. Linea 04. Controllò l’orario. Le 8e15. In ritardo.
Si avvicinava con fremito sempre più incandescente.
Lei alzò gli occhi al cielo.
Si posò sulla sua bocca. La prima goccia della pioggia.
Chiuse le labbra. Ne cercò il sapore sfiorandole una sull’altra. Vi trovò una fragranza già mille volte sorseggiata. E capì che era il suo bacio. Giunto da un lontano invalicabile per sancire abbracci che sfuggono alle distanze e vincono la temporalità.
